«Giunge in tempi sospetti – si legge in una nota della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – la grande campagna mediatica dell’INPS, sui quotidiani, in radio e in televisione, con la presenza dello stesso presidente dell’Istituto Antonio Mastrapasqua ad annunciare trionfalmente di avere raggiunto incredibili risultati nel contrasto dei “falsi invalidi”. In tempi sospetti perché all’indomani delle diffuse proteste dei disabili veri contro gli abusi nei controlli, con la convocazione di migliaia di persone con sindrome di Down, con autismo, pluriamputate, tetraplegiche e per i ritardi gravissimi in cui versa il nuovo processo di riconoscimento dell’invalidità, gestito proprio dall’INPS».
Delle dichiarazioni del presidente dell’INPS rilasciate il 16 febbraio al «Corriere della Sera», il nostro sito si era già occupato (se ne legga cliccando qui), rendendo conto anche della risposta della FISH, secondo la quale egli «si era ben guardato dal commentare lo sfacelo che si trova davanti qualsiasi Cittadino che oggi richieda l’accertamento dell’invalidità, un diritto civile da cui ne discendono degli altri strettamente necessari a sopravvivere dignitosamente».
Oggi, dunque, di fronte al rafforzamento delle comunicazioni presenti su numerosi organi d’informazione, la Federazione rivendica ancora con forza le proprie ragioni – e soprattutto quelle delle persone con disabilità – avvalendosi anche questa volta, come vedremo in seguito, delle dichiarazioni dei medici dell’INPS, che hanno ulteriormente smentito la stessa dirigenza dell’Istituto.
«Per restituire lustro alla propria immagine – si scrive nella nota della Federazione – l’INPS annuncia che il 23% dei controlli – non si comprende bene se sui 100.000 del 2009 o sui 200.000 del 2010 – avrebbe prodotto la revoca delle provvidenze economiche. Si arrivano anche a sparare dati ad effetto: il 76% a Sassari, il 53% a Perugia e così via. L’equazione per la stampa più scandalistica è pertanto facile: un invalido su quattro è falso! L’INPS, però, ha effettuato i controlli secondo standard propri, ispirati al taglio della spesa e non certo nel rispetto delle norme approvate dal Parlamento. Un obiettivo, quello del “taglio a qualsiasi costo”, indicato a suo tempo dal ministro dell’Ecomomia Tremonti. È stato sufficiente questo, infatti, per raccogliere nella rete dei “falsi invalidi” anche persone alle quali arbitrariamente è stata abbassata la percentuale di quel tanto – o di quel poco – che basta per togliere l’indennità di accompagnamento e la pensione. Tutte quelle persone presenteranno ricorso al Giudice e, se andrà come lo scorso anno, l’INPS perderà più della metà delle cause. A spese dello Stato».
E tuttavia, secondo la FISH, sulla veridicità dei dati presentati agli organi d’informazione «si profilano già le prime ombre», come testimonia la lettera aperta inviata oggi alla Federazione e alle altre principali associazioni di persone con disabilità, da parte di quella stessa ANMI – Fe.M.E.P.A., l’Associazione Nazionale Medici INPS, che dopo avere nei giorni scorsi già denunciato «una procedura che non funziona» (se ne legga nel nostro sito cliccando qui), ora smentisce la stessa dirigenza dell’Istituto. «L’ANMI – Fe.M.E.P.A. – si legge infatti nell’odierna lettera – ha appreso dal “Corriere della Sera” dati di fonte INPS che riportano revoche di prestazioni in tema di invalidità civile che arrivano persino al 76% in alcune città d’Italia. L’Associazione si dissocia da tale lettura interpretativa dei dati che non reputa corrispondenti alla realtà, specie per i più eclatanti. Per l’allarme sociale che tale notizia sta generando tra i cittadini affetti da disabilità sarebbe opportuno effettuare ulteriori approfondimenti e verifiche numeriche».
«Insomma – conclude il comunicato della FISH – se perfino i medici dell’INPS smentiscono l’Istituto, il fenomeno va indagato in modo più serio e trasparente e soprattutto slegato dalle mistificazioni e dalle demagogie che danneggiano migliaia di persone con vera disabilità». (S.B.)