LOGES è un sistema di segnalazione tattile ormai diffusissimo in Italia e non solo, tanto da essere diventato, di fatto, uno standard. Questo appare evidente frequentando molte stazioni ferroviarie e metropolitane. Ma qualcuno propone altre soluzioni di codifica diverse e questo provoca discussioni e dibattiti, in primo luogo sull’efficacia delle soluzioni alternative a LOGES e in secondo luogo sul disorientamento che l’uso di codifiche differenziate può provocare.
L’ADV e le soluzioni per la mobilità
Premette Giulio Nardone, presidente dell’ADV (Associazione Disabili Visivi) in una sua lettera inviata a Superando: «l’ADV ha iniziato ad occuparsi di mobilità autonoma diciassette anni fa, istituendo un’apposita Commissione, costituita da non vedenti, ipovedenti, educatori, ingegneri, geometri architetti e psicologi, che ha realizzato ricerche e prove applicative sugli indicatori tattili a terra». Un lavoro, questo, durato nella sua prima fase quattro anni, di analisi delle soluzioni esistenti in Europa e nel mondo, con un’attenta valutazione anche delle percezioni e delle reazioni dei diretti interessati.
Prosegue Nardone: «Questo studio, sintetizzato in una raccolta ragionata di immagini delle realizzazioni esaminate, ha costituito la base per predisporre dei test su profili e codici che potessero superare i difetti notati e spesso confermati dagli stessi utilizzatori locali, giungendo per successive approssimazioni alla definizione di misure minime e massime dei vari profili e di un linguaggio con una sua grafica e una sua sintassi essenziale. Immediatamente la nostra Associazione ha compreso l’importanza di calare i propositi nella pratica progettuale, istituendo corsi per progettisti che si sono svolti in vari Comuni italiani ascoltando sempre con attenzione le esigenze e i suggerimenti che man mano sono emersi da parte dei progettisti, dei posatori e degli utilizzatori».
Progettare con il LOGES
Nardone precisa poi: «Ovviamente, sui principi generali esposti dal Prof. Daniele non vi è chi possa non concordare: la limitazione nell’uso delle guide artificiali allo stretto necessario (da noi enunciata fin dalla prima edizione del Manuale di LOGES), il costante ricorso alle guide naturali, la necessità di realizzare un forte contrasto di luminanza rispetto all’intorno (nelle prime edizioni del Manuale erano addirittura indicate le combinazioni di colori più consigliabili). Va da sé che se in qualche luogo il contrasto non è stato realizzato, ciò non è imputabile al sistema, qualunque esso sia, ma alla trascuratezza di chi lo ha installato [ci si riferisce al testo intitolato Indicatori tattili a terra: la posizione ufficiale dell’UICI, disponibile cliccando qui, N.d.R.]».
Ma venendo al Sistema “Vettore”, caldeggiato dall’UICI, Nardone sottolinea: «Tutti capiscono che introdurre un nuovo sistema di indicatori tattili a terra accanto a quello già diffuso, creerebbe una confusione sul tipo di quella che si otterrebbe adottando due diverse tipologie di segnali stradali». E rincara: “è un fatto che lo stesso Presidente Nazionale dell’UICI ha dichiarato, in un comunicato in data 20 ottobre 2006, che l’adozione o meno del Sistema “Vettore” sarebbe stata decisa solo dopo “una fase di sperimentazione in tutte le città capoluogo di provincia o, quanto meno, di regione”, cosa mai avvenuta».
I limiti di Vettore
Ma a Nardone preme anche evidenziare l’abisso esistente attualmente in termini applicativi fra LOGES e Vettore: «Il sistema tattilo-plantare “Vettore” è stato finora installato soltanto all’interno di due strutture private di pertinenza dell’UICI e in un singolo attraversamento pedonale nella periferia di Catania, mentre il sistema LOGES è stato installato in oltre 200 stazioni ferroviarie, in tutte le stazioni delle metropolitane nuove o ristrutturate in tutta Italia, in tutti gli aeroporti, in migliaia di uffici postali, in molte centinaia di fermate di autobus e in decine di migliaia di luoghi nelle nostre città e anche in altri Paesi europei».
E poi un appunto di tipo tecnico: «Un altro fatto è che il sistema “Vettore” non consta di due soli codici, come asserito dal Prof. Daniele, ma di cinque, cosa che risulta dal Catalogo Antonplast [si veda cliccando qui il catalogo stesso, N.d.R]. D’altra parte è un vero insulto all’intelligenza dei ciechi sostenere che essi non siano in grado di comprendere 4 o 5 diversi segnali. La semplificazione è sempre auspicabile, ma poi ci si rende conto che differenti situazioni richiedono informazioni necessariamente differenti, conclusione cui sono dovuti giungere gli stessi progettisti di Vettore, quando sono passati dalle pie intenzioni alla pratica».
Prove pratiche
A questo punto l’ADV è tanto convinta della superiorità del sistema, da mettere a disposizione di chiunque lo desideri una prova comparata degli indicatori tattili a terra LOGES e Vettore. Per permettere infatti alle persone non vedenti e ipovedenti interessate a sperimentare sotto i piedi il percorso tattile Vettore – visibile in Italia soltanto a Catania e a Tirrenia – l’Associazione Disabili Visivi ha ritenuto doveroso mettere a disposizione dei ciechi e degli ipovedenti italiani un’occasione di libera comparazione, allestendo appositamente in un sito due tratti di percorso, uno costituito dai codici di Vettore e l’altro da quelli di LOGES. Le prove si effettueranno in linea di massima nei giorni di giovedì 16 e lunedì 20 aprile 2009 (ore 17) e sabato 25 aprile (ore 10), previa prenotazione. Gli interessati possono contattare l’Associazione Disabili Visivi: tel. 06 8550260, segreteria@disabilivisivi.it.
Oltre al testo intitolato Indicatori tattili a terra: la posizione ufficiale dell’UICI, qui espressamente citato (disponibile cliccando qui), suggeriamo anche la lettura, sempre nel nostro sito, degli articoli Non si affronta così il problema delle barriere sensoriali e percettive (cliccare qui) e Il Sistema LOGES è collaudato da anni (cliccare qui).
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