Come avevamo riferito nei giorni scorsi, le numerose comunicazioni dell’INPS – sui quotidiani, in radio e in televisione – con le quali sono stati annunciati grandi risultati nel contrasto ai cosiddetti “falsi invalidi”, riportavano anche una serie di dati clamorosi, come quelli riguardanti ad esempio Sassari, ove addirittura il 76% dei controlli sulle invalidità avrebbe portato alla revoca delle provvidenze economiche e la stessa Sardegna (53%), presentata come una delle Regioni meno virtuose d’Italia (se ne legga nel nostro sito cliccando qui e qui).
Ma puntualmente – così come sulle varie cifre presentate era arrivata una secca smentita da parte degli stessi medici dell’Istituto – questa volta a non starci è l’INPS della Sardegna i cui rappresentanti denunciano: «I dati elaborati sono frutto di una manipolazione strumentale dei risultati proposti, non tengono conto di alcune fortissime disfunzioni organizzative che hanno visto la cancellazione di centinaia di pensioni di invalidità senza che gli invalidi fossero neanche convocati». E il direttore provinciale dell’INPS di Sassari, Antonello Angius, aggiunge: «Sembrerebbe un grosso errore, oppure sono tutti guariti e non hanno più diritto al riconoscimento!».
«Insomma – si commenta dalla FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, che sta conducendo su tale questione una serrata campagna -si tratta di numeri improbabili, fra l’altro demoliti da quelli relativi agli anni precedenti. Lo stesso direttore provinciale dell’INPS di Sassari spiega infatti alla “Nuova Sardegna” che gli esempi dell’area settentrionale dell’Isola la dicono lunga: le revoche certificate nel 2009 (quindi sulle pensioni pagate fino all’anno precedente) sono state circa il 12% su 1.100 visite di controllo a campione nella Provincia di Olbia e circa il 13% su 5.000 nella Provincia di Sassari. Com’è possibile quindi che quel dato sia schizzato l’anno successivo alle cifre indicate dall’INPS, ovvero a un 76% per Sassari?».
«Purtroppo in questi giorni troppi giornali hanno scambiato l’INPS per l’ISTAT [l’Istituto Nazionale di Statistica, N.d.R.] – commenta Pietro Barbieri, presidente delle FISH – e in pochi si sono interrogati su che cosa nasconda questa improvvisa diffusione di dati, parziali e distorti».
«C’è molto che non torna – rileva dal canto suo Carlo Giacobini, direttore editoriale del nostro sito e responsabile del Servizio HandyLex.org – ma questo girotondo di cifre serve a mettere in sordina i disagi che quotidianamente l’INPS causa a migliaia di Cittadini con disabilità, convocandoli a visita di verifica anche in presenza di documentazione sanitaria evidente e provocando ritardi sempre più gravi nell’ordinaria amministrazione. Mesi e mesi di attesa prima di ottenere un verbale di invalidità. E lo stesso Presidente dell’INPS, Mastrapasqua, ha ammesso che i tempi medi di attesa per ottenere una pensione di invalidità sono attualmente di un anno». (S.B.)