È particolarmente severa, ma puntuale e “necessaria”, l’analisi diffusa dalle Consulte per l’Handicap della Regione Liguria, della Provincia e del Comune di Genova, che spazia in tutti i settori delle politiche riguardanti le persone con disabilità e le loro famiglie.
In ambito di scuola si scrive ad esempio: «Stiamo attraversando un periodo che evidenzia un forte pericolo di ritorno alle scuole speciali e differenziali, con un aumento del numero degli alunni per classe e tagli fortissimi al personale».
Rispetto poi alle politiche socio-sanitarie, si parla di «impegni mai raggiunti, nei quali speravamo di avere servizi che rispondessero ai reali bisogni degli alunni disabili, attraverso specifici progetti di vita, in grado di assicurare un futuro. Al contrario ci troviamo di fronte a costanti eliminazioni di organici, chiusure o accentramento dei servizi, dove nessuno si confronta in un lavoro collaborativo e di rete».
Pessimismo anche sul fronte della formazione professionale e del lavoro, ove si sottolinea come «le attività miste e socializzanti siano bloccate», mentre per i trasporti viene ritenuta «urgente una Legge Regionale, che tenga in seria considerazione i bisogni reali di quanti hanno difficoltà nella deambulazione, nella sfera psichica e in quella sensoriale, sia per recarsi alle scuole superiori, alla formazione professionale, all’Università ed al lavoro, senza difficoltà o impedimenti».
Infine, per quanto concerne la non autosufficienza, si scrive che «è assolutamente necessario ed importante garantire alle persone disabili e anziani non autosufficienti l’applicazione della Legge 12 [Legge Regionale Liguria 12/06, “Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari”, N.d.R.], finalizzata a garantire il Bonus, poiché è l’unica alternativa a non essere relegati in strutture sanitarie o sociali con costi elevatissimi». Questo, pur tenendo conto del fatto che sarebbe «più logico non ricorrere alla monetizzazione, ma concedere almeno 3 ore al giorno di assistenza domiciliare, per agevolare le necessità reali delle persone ed aiutarle negli orari preferite più utili».
La conclusione del documento è dedicata alla riabilitazione, ove si individua come del tutto urgente, «prevedere un servizio sanitario che garantisca interventi a livelli altamente specialistici, in grado di operare e garantire al singolo cittadino disabile, attraverso un sistema pubblico e privato, una riabilitazione seria e concreta, finalizzata a migliorare le sue condizioni patologiche».
Come esempio significativo di una situazione ritenuta di «vera e propria regressione», le Consulte liguri citano un testo del quale anche il nostro sito si è occupato ampiamente (se ne legga cliccando qui e qui), ovvero la Dichiarazione di responsabilità e consapevolezza che i familiari di persone con disabilità – dipendenti pubblici – si sono visti sottoporre, per poter fruire dei permessi lavorativi, come da Legge 104/92 (oggi riformata dall’articolo 24 della Legge 183/10, come si può leggere cliccando qui).
Vi si scriveva infatti al punto c: «Il dipendente è consapevole che la possibilità di fruire delle agevolazioni comporta un onere per l’amministrazione e un impegno di spesa pubblica che lo Stato e la collettività sopportano solo per l’effettiva tutela del disabile». «Se analizziamo tale frase – è il commento delle Consulte – ci sarebbe molto da dire sin dagli stessi termini usati: agevolazioni, onere ecc.». (S.B.)
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