«La nuova ondata di controlli a caccia di “falsi invalidi” o presunti tali – si legge in una nota della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – dovrà portare in questo 2011 ad altre 250.000 verifiche, ma ora, con il Messaggio n. 6763 del 16 marzo scorso, l’INPS ha individuato un nuovo campione su cui svolgere le sue indagini. Sono le persone titolari di prestazioni economiche di invalidità civile, cecità civile e sordità civile, con scadenza compresa tra il 1° luglio 2011 e il 31 dicembre 2011, cioè persone per le quali è già prevista una revisione. Sembrerebbe una soluzione di buon senso, sottoporre cioè a controlli persone che comunque devono essere sottoposte a visita, ma non è tutto oro ciò che luccica».
«Infatti questa sembra più che altro una “furbata” – è il commento di Pietro Barbieri, presidente della FISH – perché in questo modo l’INPS è certa di potersi vantare di un gran numero di revoche. È noto infatti che in fase di revisione, normalmente, una quantità significativa di provvidenze vengono revocate, ma questo avviene già con le attività routinarie delle Aziende USL. Senza contare ben altri elementi discutibili della nuova azione INPS».
Ma non è tutto, viene ancora spiegato nella nota della FISH, ove si sottolinea che l’INPS controllerà in questi procedimenti solo l’invalidità civile e non lo stato di handicap. Quest’ultimo, infatti, rimarrà “a carico” delle ASL. «Quindi – si annota da parte della Federazione – se anche l’handicap sarà rivedibile, il Cittadino dovrà sostenere due visite, una all’INPS e una all’ASL, con conseguente disagio e sperpero di risorse. Inoltre, il fatto che le visite su casi per i quali è già precedentemente prevista la revisione vengano effettuate da due medici, anziché dall’ordinaria Commissione di Verifica, porta a costi inferiori per l’INPS, ma anche a minori garanzie per il Cittadino».
Da ultimo, ma non ultimo, l’INPS precisa nel suo Messaggio del 16 marzo, che «in occasione delle verifiche straordinarie sulla permanenza dei requisiti nei confronti dei titolari di prestazioni di invalidità civile, non è possibile riconoscere una condizione di invalidità superiore a quella in precedenza determinata» e «ciò significa – sempre secondo la FISH – che l’Istituto, ciò che fa fortemente dubitare sulla legittimità della procedura, non riconosce mai l’aggravamento e quindi, per richiedere tale riconoscimento, il Cittadino dovrà presentare una nuova istanza di accertamento e sottoporsi ad ulteriore visita, anche in questo caso con disagi e sprechi».
«Del resto – sottolinea ancora Barbieri – se l’INPS riconoscesse gli aggravamenti e quindi concedesse “nuove” provvidenze economiche, tradirebbe il chiaro mandato politico ricevuto dal ministro dell’Economia Tremonti, che è semplicemente quello di tagliare, tagliare e ancora tagliare!». (S.B.)
In generale sul tema dei controlli delle certificazioni di invalidità, segnaliamo poi, sempre nel nostro sito: I ritardi dell’INPS e la pazienza sempre più scarsa dei Cittadini (di Carlo Giacobini, cliccare qui); Invalidità civile: dura denuncia dei medici dell’INPS (cliccare qui); Quei medici dell’INPS e l’Italia dei veri «responsabili» (di Franco Bomprezzi, cliccare qui); Le omissioni dell’INPS e lo sfacelo degli accertamenti (cliccare qui); Se «sparare sulla Croce Rossa» diventa uno sport ufficiale (di Antonio Bondavalli, cliccare qui); In troppi hanno scambiato l’INPS per l’ISTAT! (cliccare qui); Come gonfiare le statistiche dei «falsi invalidi» sulla pelle di quelli veri (cliccare qui); Perché la FISH critica l’INPS (cliccare qui); E se i giornalisti fanno bene il loro mestiere… (di Franco Bomprezzi, cliccare qui); A quei governanti che difendono il valore della famiglia e della vita… (di Varis Rossi, cliccare qui); Scarse e talora confuse le informazioni dall’INPS (di Francesca Bellafemina, cliccare qui); Disabilità: quanto mi costi! (di Marino Marini, cliccare qui); Attendiamo le scuse dal direttore di «Panorama» (di LEDHA, cliccare qui).