La definitiva approvazione dell’ultima Manovra Finanziaria, insieme a quella precedente di luglio, porterà a una compressione della spesa sociale a livello insopportabile per molte famiglie.
Secondo Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), le stime più ottimistiche fanno ritenere che almeno un terzo dei disabili gravi perderà entro un anno ogni tipo di assistenza, e in particolare l’indennità di accompagnamento [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.].
Sottolineo che soprattutto per le persone con disabilità non autosufficienti e in stato di disagio estremo, rimaste sole, senza più il supporto dei familiari, l’indennità di accompagnamento (487,39 euro al mese) e la pensione di invalidità (260,27 euro al mese, fino a poco più di 15.000 euro di reddito personale), pari complessivamente a circa 747 euro mensili, già ora non sono sufficienti a pagare una badante ventiquattr’ore su ventiquattro e nemmeno per chiedere ospitalità in una struttura assistita.
Ci sono inoltre madri che sono state costrette a rinunciare al loro lavoro per assistere i loro figli, a volte con gravi disabilità psichiche o sensoriali, con l’impossibilità di girarsi nel letto da soli, con paralisi pressoché totali.
Togliere fondi a persone con gravi disabilità, che saranno inevitabilmente spinte alla disperazione, va ritenuto quindi semplicemente incredibile, vergognoso e crudele.
Già verso la fine del 2010, con un iniquo e quasi certamente illegittimo provvedimento [si tratta delle “Linee Guida operative in invalidità civile”, delle quali si legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.], l’INPS aveva ristretto i criteri per concedere indennità e pensioni, applicando di fatto un emendamento che il Parlamento aveva bocciato nel luglio del 2010, in seguito a una manifestazione delle associazioni di categoria.
Da sottolineare poi che secondo una tabella elaborata dall’economista Tito Boeri e pubblicata da «La Voce.info» (la si legga cliccando qui), la Manovra a regime sarà nel 2014 di circa 60 miliardi di euro, di cui 20 si ricaveranno dal taglio delle agevolazioni fiscali (n.b.: e dal taglio dell’assistenza sociale), altri 7,4 dalle minori spese nella sanità e 5,7 dai ticket della sanità stessa e dal contributo pensioni. Di contro, il contributo di solidarietà delle persone con oltre 300.000 euro di reddito sarà pari solo a 0,1 miliardi di euro.
Secondo alcuni esperti, pertanto, vi potrebbero essere gli estremi per dichiarare queste norme incostituzionali e in contrasto ad esempio con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (Legge dello Stato 18/09). Mi auguro però che in un Paese civile come l’Italia non si debba ricorrere alla Magistratura per vedere tutelato il diritto alla vita delle persone più fragili e indifese.
*Padre di un ragazzo con disabilità.
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