Con l’Ordinanza n. 709/10 del 9 settembre scorso, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Puglia (Sede di Lecce), ha annullato la bocciatura in prima media di uno studente con problemi di dislessia, stabilendo così la sua ammissione alla seconda classe.
«Si tratta – secondo Cittadinanzattiva, organizzazione che ha sostenuto il ricorso – di un importante tassello che si aggiunge alle norme già in vigore per garantire il diritto allo studio delle persone con problemi di dislessia».
Promotori della causa sono stati i genitori dell’alunno, «convinti della mancata adozione da parte della scuola di tutti gli strumenti individuati dalla legge per fronteggiare i suoi disturbi di apprendimento». E del resto proprio questo si può leggere nella stessa Ordinanza del TAR pugliese, ove si scrive: «Il Consiglio di classe del predetto Istituto scolastico dà conto di aver attuato solo alcune delle misure compensative previste per gli studenti dislessici, mentre non risultano adottate le misure dispensative previste dalle Circolari ministeriali del 5 ottobre 2004 (n. 4099/A/4) e del 19 maggio 2007 (prot. 4674) (dispensa, ove necessario, dello studio della lingua straniera in forma scritta, programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte; organizzazione di interrogazioni programmate, valutazioni delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma)».
«Il tema della dislessia e della tutela degli studenti affetti da questa patologia – aggiungono gli esponenti di Cittadinanzattiva – rappresenta circa il 25% delle richieste di informazione e indirizzo che ci sono giunte quest’anno. Nel caso specifico il TAR di Lecce ha accolto le tesi dei legali che sostenevano l’avvenuta violazione delle normative e delle Circolari Ministeriali che tutelano i soggetti affetti da dislessia e che impongono alle istituzioni scolastiche la predisposizione di un apposito percorso formativo personalizzato, nonché l’adozione di una serie di misure dispensative e di strumenti compensativi, con l’indispensabile e doveroso ausilio di un corpo docente sensibile e preparato».
In materia di dislessia, infatti – com’è ben noto anche a chi frequenta questa pagine, alla luce dell’ampio spazio da noi più volte dedicato al problema (si veda l’elenco di testi riportato in calce) – un ruolo centrale per la gestione dei disturbi di apprendimento è quello del corpo insegnante che deve ben conoscere le norme a tutela dei ragazzi che ne sono affetti – soprattutto quando essi giungono alla loro attenzione con una diagnosi formulata dagli organi sanitari competenti -nonché avviare un rapporto di fattiva collaborazione con le famiglie».
Ben noto è anche che i disturbi delle persone con dislessia sin troppo spesso vengono ancora confusi con pigrizia, svogliatezza o addirittura maleducazione. (S.B.)
Si parla di dislessia in caso di difficoltà significativa nell’apprendimento della lettura in presenza di un livello cognitivo e di un’istruzione adeguati e in assenza di problemi neurologici e sensoriali. I bambini con dislessia sono intelligenti, non hanno problemi visivi o uditivi, ma non apprendono a leggere in modo sufficientemente corretto e fluido: infatti le loro prestazioni nella lettura risultano nel complesso molto al di sotto del livello che ci si aspetterebbe in base all’età, alla classe frequentata e al livello intellettivo generale. Queste difficoltà solitamente condizionano anche in modo pesante le prestazioni scolastiche.
Spesso alla dislessia sono associati ulteriori disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), quali la disortografia, la disgrafia e, a volte, lievi difficoltà nel linguaggio orale (fatica a recuperare termini appropriati o a memorizzare parole nuove) e nel calcolo (soprattutto mentale, oppure nella memorizzazione delle tabelline).
Il problema della dislessia risulta evidente in seconda-terza elementare (alcuni segni si possono per altro già osservare nella scuola materna, come la presenza di significative difficoltà nel manipolare i suoni nelle rime, nelle filastrocche…).
Non sempre gli approfondimenti diagnostici vengono svolti tempestivamente (ancora tanti bambini accedono infatti ai servizi alla fine della scuola elementare o alla scuola media), a causa di una sbagliata interpretazione o sottovalutazione del problema. Si parla ad esempio ancora di pigrizia, demotivazione o disagio psicologico, problemi che senz’altro a volte possono essere associati al disturbo, ma che rappresentano dei correlati o delle conseguenze della dislessia, non la causa. Per ridurre l’interferenza di tali disturbi, è possibile ricorrere all’ausilio di strumenti compensativi e dispensativi, appositamente previsti dalla normativa italiana, ma attualmente poco usati.
Ad occuparsi di questo, nel nostro Paese, vi sono organizzazioni come l’AID (Associazione Italiana Dislessia) o forum come Dislessia On Line. Si legga anche, nel nostro sito, la specifica scheda raggiungibile cliccando qui.
– Quando le lettere diventano dispettose, disponibile cliccando qui.
– Dislessia, autonomia e informatica, disponibile cliccando qui.
– Disgrafia: quei disagi di confine (Diomira Pizzamiglio), disponibile cliccando qui.
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– La dislessia (Maria Luisa Lorusso, Antonio Salandi, Cecilia Marino e Massimo Molteni), disponibile cliccando qui.
– Dislessia: il libro parlato funziona, disponibile cliccando qui.
– Una petizione a tutela dei ragazzi dislessici, disponibile cliccando qui.
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– Lo Sportello Dislessia Ferrara, disponibile cliccando qui.
– Vorremmo solo poter studiare come gli altri…, disponibile cliccando qui.
– La bocciatura di quel ragazzo con problemi di dislessia, disponibile cliccando qui.
– Si va finalmente verso l’approvazione della legge sulla dislessia?, disponibile cliccando qui.
– L’emozione di rivederlo con un libro in mano, disponibile cliccando qui.
– Quante affinità, tra quelle storie di dislessia! (Massimo Rondi), disponibile cliccando qui.
– Dislessia: una questione di civiltà (AID), disponibile cliccando qui.
– E se Percy Jackson diventasse compagno d’avventura di tanti ragazzi dislessici?, disponibile cliccando qui.
– Dislessia: è la scuola che deve riconoscere le specificità individuali, disponibile cliccando qui.
– Venga subito approvata quella legge sulla dislessia, disponibile cliccando qui.
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